I lavori di pubblica utilità previsti quale sanzione sostitutiva per i reati di guida in stato di ebbrezza possono essere chiesti anche dai cd. "conducenti a rischio elevato". Lo ha stabilito di recente la Corte di Cassazione traendo spunto dalla sentenza della Corte Costituzionale nr. 167/2012.
La questione ruotava intorno all'art. 186-bis Codice della strada che disciplina una serie di aggravanti del reato di guida in stato di ebbrezza che trovano applicazione quando il conducente rientri in determinate categorie (minori di 21 anni, neo-patentati, trasportatori professionali di cose o persone). La Cassazione ha precisato che, trattandosi di aggravanti e non di reati autonomi non anche questi soggetti possono chiedere la conversione della pena in lavori di pubblica utilità.
Rimane in ogni caso il divieto dei lavori di pubblica utilità nel caso di incidente (art. 186 co. 9 bis Cds).
Avv. Alberto Bernardi
Studio Legale Maisano
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