La sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente non è sottoposta al regime prescrizionale quinquennale previsto dagli articoli 209 Codice della Strada e 28 L. n. 689/1981.
E' questo il principio di diritto stabilito dalla sentenza nr. 2618/2019 della Corte di Cassazione.
Un uomo aveva impugnato la sentenza di patteggiamento per omicidio stradale (Omicidio stradale: clicca qui per leggere l'approfondimento) lamentando l'errore in cui, a suo dire, era incorso il Giudice il quale gli aveva applicato la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente nonostante fossero passati oltre 5 anni dal fatto.
Secondo la sua prospettazione, tutte le sanzioni amministrative comminate ai sensi del Codice della Strada soggiacerebbero al termine prescrizionale di cinque anni.
La Corte di Cassazione, tuttavia, non è dello stesso avviso.
La prescrizione di 5 anni riguarda esclusivamente le sanzioni amministrative pecuniarie e non per quelle cosiddette obbligatorie in quanto conseguono all'accertamento di un reato. Il tenore letterale della norma non può essere interpretato estensivamente.
Il ricorso, quindi, è stato dichiarato inammissibile e l'uomo condannato a pagare le spese processuali oltre a duemila euro di ammenda.
Avv. Alberto Bernardi
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