In questa giornata di elezioni è bene ricordare che all'interno della cabina elettorale è vietato introdurre "telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini".
Lo prevede l'art. 1 del D.L. 49/2008 (conv. dalla L. 96/2008) che dispone altresì che chiunque violi tale divieto è punito con l'arresto da tre a sei mesi e con l'ammenda da 300 a 1000 euro.
Ne ha recentemente fatto le spese un cittadino che, alle elezioni politiche del 24 febbraio 2013, non solo aveva portato con sé il telefonino ma aveva anche scattato una foto alla propria scheda dopo aver apposto il suo voto.
Condannato in primo grado, la Corte d'Appello aveva convertito la pena in 15 mila euro di ammenda.
A nulla è valso il ricorso in Cassazione. La Corte, con la sentenza 9400/2018, ha confermato la condanna precisando che si tratta di reato di pericolo posto a tutela della riservatezza del voto e sussiste con la mera introduzione del dispositivo nella cabina elettorale. Il fatto che poi l'imputato avesse addirittura fotografato il proprio voto rendeva la violazione grave ancor più grave, al punto di non poter applicare la causa di non punibilità per tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
In conclusione, lasciate il cellulare al Presidente dell'ufficio e buon voto!