La Corte di Cassazione ha recentemente annullato una pronuncia della Corte d'Appello di Genova che aveva confermato la condanna per furto consumato in supermercato a carico di un uomo senza fissa dimora nè occupazione.
L'uomo, dopo aver prelevato e nascosto addosso una confezione di wurstel e due porzioni di formaggio (del valore complessivo di 4€) si era recato alla cassa dove aveva pagato solo una confezione di grissini.
Ricorreva per Cassazione il Procuratore Generale presso la Corte d'Appello il quale deduceva l'errata qualifcazione del fatto come delitto consumato e non tentato e, in subordine, invocava l'applicazione della causa di non punibilità ex 131bis c.p.
La Suprema Corte, tuttavia, andava oltre le richieste del ricorrente ed annullava la sentenza senza rinvio ritenendo che l'uomo avesse agito in stato di necessità (art. 54 c.p.) Lo stato di indigenza dell'uomo, il fatto che si trattasse di generi alimentari e di modico valore "dimostrano che egli si impossesò di quel poco cibo per far fronte ad una immediata ed imprescindibile esigenza di alimentarsi".
Avv. Alberto Bernardi
Studio Legale Maisano
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Scarica la sentenza Cass. sez. 5 nr. 18248/2016