Opportune precisazioni della Corte di Cassazione in merito al requisito della necessità delle condotte riparatorie nell'ambito dell'istituto della messa alla prova.
La Corte ha infatti precisato che "ove possibile" il risarcimento è sempre dovuto.
Solo in alcuni casi il risarcimento è inesigibile: si pensi, ad esempio, ai casi in cui non vi sia stato un danno o un pregiudizio quantificabile oppure la persona offesa è irreperibile o rifiuta ogni contatto con l'imputato. L'inesigibilità, tuttavia, va valutata caso per caso.
Secondo la Cassazione, inoltre, l'imputato ha sempre il dovere di attivarsi diligentemente al fine di tentare di risarcire il danno cagionato: in assenza di tale tentativo la MAP può non essere valutata postivamente e quindi non produrre l'effetto estintivo del reato.
Avv. Alberto Bernardi
Studio Legale Maisano
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Scarica la sentenza Cass. Sez. 3 nr. 13253/2016